Un’antichissima leggenda anconetana vuole che abbeverandosi alla locale Fontana del Calamo o delle Tredici Cannelle si assicuri il proprio ritorno in città.
Stockholm17, aka Lorenzo Gaggiotti, è un graphic designer di Ancona. Non so se abbia mai bevuto l’acqua che sgorga dalla famosissima fontana vivendo da anni in Svezia e prima ancora a Milano. Ciò che so è che tra i più talentuosi designer di carte da gioco. E questa è la sua intervista.
Ciao Lorenzo e grazie per averci dato la possibilità di conoscere meglio te e il tuo progetto. Siamo curiosi! Chi sei, dove abiti e cosa fai nella vita?
Ciao e grazie per il vostro interesse nelle mie creazioni!
Io sono il classico esempio di cervello in fuga, o meglio, già scappato. Cinque anni fa mi sono trasferito a Stoccolma per iniziare una nuova vita e dato che il mio campo è principalmente quello della grafica e delle illustrazioni ho ritenuto la Svezia un ottimo paese per ricominciare.
Originariamente sono di Ancona, ma ho vissuto, studiato e lavorato a Milano come designer e grafico. Qui a Stoccolma ho lavorato per Net Entertainment per 3 anni come Art Director, collaborando alla creazioni di alcune video-slot machine e la grafica per il Live Casino. Per passione disegno carte da gioco e raccolgo fondi per coprire i costi di stampa con il crowd-funding di Kickstarter.
Osservando le tue creazioni sembra che tu abbia sempre disegnato? Cosa ti ha spinto nel mondo dell’arte? Cosa disegnavi da piccolo?
Ah, l’interesse per il disegno è una cosa innata! Da piccolo disegnavo le solite cose da ragazzino: robot, automobili, mostri, fumetti. Poi in età adolescenziale mi sono appassionato di graffiti e manga. Mi sono sempre piaciuti ed ho una passione per i disegni con l’outline. Non amo dipingere senza linee di contorno, mi annoiano molto i dipinti di paesaggi e nature morte.
Siamo incuriositi dal nome del tuo progetto, Stockholm17.
Volevo trovare un nome facile da ricordare, che suonasse bene in inglese e che richiamasse il fatto che vivo in Svezia. La maggior parte dei miei acquirenti sono americani e volevo comunicare da subito con il mio nome che si trattava del designer che ha base a Stoccolma. Il numero diciassette è un numero molto facile da ricordare, ma anche il giorno del mio compleanno, un numero primo e suona bene in inglese.
Cosa ti ha spinto a disegnare carte da gioco e cosa rappresentano per te?
Da piccolo giocavo spesso con le piacentine e qualche volta a scala quaranta. Essendo un osservatore passavo molto tempo ad ammirare i dettagli delle figure e dei disegni. L’asso di denari, quello con il cerchio bianco al centro, era il mio preferito. Nelle carte da poker standard le figure sono disegnate maluccio e poco precise: basti notare le proporzioni e le posizioni delle mani, a volte non hanno proprio senso. Questa approssimazione del mazzo standard (che sia Bicycle o altro) mi ha spinto a creare una mia versione, completamente diversa e a quanto pare apprezzata dal pubblico.
Le carte da gioco per me rappresentano intrigo, mistero, numerologia e arte. Le 12 figure, i simboli, i joker, il dorso e la scatola, in molti casi sono delle piccole e dettagliate opere d’arte o di grafica.
Le tue carte da gioco sono originali e bellissime. Da dove hai tratto l’ispirazione per i tre modelli realizzati?
Grazie! L’ispirazione arriva quando meno me l’aspetto. Per Heretic arrivò quando stavo leggendo un paio di cose interessanti sull’alchimia e la geometria sacra e trovai la raffigurazione del cubo di Metatron.
Requiem invece è la cronaca di una storia d’amore finita male. Per Requiem il processo creativo viene usato come valvola di sfogo per spurgare l’energia negativa, trasformandola in arte.
N°17 (Number Seventeen) invece è nato come semplice mazzo promozionale per fare qualcosa di semplice. Non ci sono temi particolari in questo progetto, solo fantasia.
Quale dei tre progetti creati ha richiesto più tempo e come mai?
Indubbiamente Heretic! Per il fatto che ha attraversato due fasi di design nell’arco di 2 anni, ad intermittenza. Infatti la prima versione era sotto contratto per una produzione che non è stata mai realizzata da parte di un’azienda americana. Inoltre, essendo il primo progetto, ha richiesto più tempo per l’impostazione delle 54 carte, le dimensioni, gli spessori delle linee e le 12 figure che hanno una simmetria diagonale.
Il tempo per creare un mazzo custom si aggira intorno ai 3 mesi, dal concept al design finale.
Come è strutturato il processo di progettazione e quale delle diverse fasi è il più delicato, quale il più impegnativo e quale quello che ami di più?
Inizio da un concept o un tema, mai da disegni o schizzi. Dipende anche dall’ispirazione, il tempo che ho a disposizione e dalla stagione. Durante l’autunno e l’inverno produco di più e sono più creativo.
La fase più delicata e importante è quella dello stile grafico. Devo trovare un buon bilanciamento che calzi con il mondo delle carte da gioco. Non troppo minimale, né troppo artistico. Non troppo fumettoso, né fotorealistico.
La parte più difficile è quella delle 12 figure! Sono il cuore del mazzo custom e sono ben 12 gatte da pelare 🙂 È difficile perché è facile sfociare nell’illustrazione da fumetto e far sembrare un mazzo di carte come se fosse un prodotto di merchandise o poco curato.
Quali progetti creativi hai in serbo per il futuro? Vorresti promuovere qualche tua attività o progetto?
Per ora mi focalizzo solo sulle carte da gioco che mi stanno dando molte soddisfazioni. Ho già in cantiere il prossimo, ma se ne parla nel 2015 e per ora ho solo un paio di note e schizzi preliminari.
Grazie per il tempo che ci hai regalato. Dove possono trovarti i nostri lettori e più in generale gli appassionati?
Grazie a te e a tutti i lettori che sono arrivato a questa riga!
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Pagina Kickstarter del progetto Requiem: http://kck.st/KNqYYf
Pagina Kickstarter del progetto Heretic: http://kck.st/1h2THYp
Che ne dite allora delle carte di Lorenzo?
Non so voi, ma io so già cosa chiedere a Babbo Natale. D’altronde, arriva da lì vicino 😉